Descrizione: Rappresentato nella serata inaugurale per l'apertura del teatro Club Orsoline 15, parte del programma che comprendeva anche Movimento Per Marionetta Sola Numero Due, Movimenti uno e due' pur non essendo del tutto astratto non ha una vera storia da rappresentare. Realizzato con materiali recuperati (riciclati si direbbe oggi) fra quelli usati per l'allestimento della sala e del palcoscenico e` certamente il 'pezzo' piu` interessante e piu` affascinante di quel periodo. Ripresentato venticinque anni dopo alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma secondo i 'fortunati' presenti, pochissimi dei quali avevano visto l'edizione del 1964, conservava ancora intatta una sua straordinaria carica innovativa oltre ad una sicura fascinazione.
azione: sul fondo della scena, montate su piedistalli bianchi (comuni scatolette di cartone), sei testine di cartapesta dipinte per meta` rosse e l'altra meta` color rame, sono allineate quasi a ridosso del fondale. Una settima, posta al centro della scena, le sopravanza d'una ventina di centimetri. Ogni testina e` collegata ad un filo nero (invisibile) e basta dunque sollevarle leggermente perche` si mettano a girare su se stesse. Giocando con la luce e con i ritmi della colonna sonora sembrano improvvisare ogni volta una sorta di diverso balletto ed ogni volta, riposizionandosi sulla scena, propongono una diversa coreografia. Fintanto che dall'alto scendono degli strani attrezzi: sorta di piedoni incernierati a sottilissime gambe (manici di scopa) (dipinti gambe e piedoni si color arancio) i quali dopo essersi posizionati con gran cautela fra le testine, muovendosi e inclinamdosi sulle gambe in posizioni diverse creavano anch'essi una sorta di balletto ispirato ai quadri di Luis Morris e Pasquale Santoro. Ultimo oggetto ad occupare la scena il cerchione di una ruota di bicicletta da corsa dipinto, raggio a raggio in rame e argento. Fissato alla sua forcella, dopo aver giocato con le luci e aver lanciato affascinanti e sinistri riflessi, 'pedalando' sulla scena, prima scansando, poi urtando gli altri oggetti presenti finisce per distruggere l'ordine e le geometrie delle testine e dei piedoni danzanti. Durata circa trenta minuti.
Muovevano gli oggetti Gabriella Toppani e Mario Ricci